Gli scienziati hanno dato nomi diversi alle varie lunghezze d’onda dell’Energia che compone l’Universo che ci circonda, come evidenziato in questa figura.
Chiamiamo “frequenze biocompatibili” quelle relative alla luce visibile ed agli infrarossi, in quanto al di sopra e al di sotto di tali lunghezze d’onda, le onde elettromagnetiche non sono adatte agli esseri umani e possono risultare anzi dannose (si pensi alle emissioni degli elettrodotti, oppure ai raggi X).
IL CORPO FISICO, L’AURA E IL REIKI
Dunque se tutto nell’universo è fatto di energia, anche gli esseri umani, le piante e gli animali saranno fatti di energia.
Ogni corpo, emette onde elettromagnetiche dalla lunghezza d’onda variabile, questo vale anche per gli esseri umani, che emettono onde elettromagnetiche nello spettro degli infrarossi, con frequenza centrale di 9,4 micrometri. Dato che si parla di onde elettromagnetiche e non di materia, le persone non finiscono dove le vediamo finire: quella è la parte materiale, ovvero la parte del nostro campo di energia che è così intenso da apparire “come materiale” ai nostri sensi limitati. E’ evidente che le onde elettromagnetiche così intense da apparirci come una persona, non possono finire di colpo ma degraderanno invece dolcemente intorno a noi.
La parte di noi che i nostri sensi fisici non percepiscono viene chiamata comunemente Aura.
Così come la parte di energia tangibile è altamente organizzata (sistema nervoso, sistema circolatorio, organi ecc.) anche la parte intangibile verosimilmente lo sarà. Pensare che l’energia di una persona sia così tanto organizzata nella parte “fisica” (cioè nella parte del campo percepito dai sensi umani) e disorganizzata nella parte del campo da noi non percepita, è evidentemente assurdo. Dunque i Chakra, i Canali Energetici, i Meridiani ed altre schematizzazioni che nei secoli e nelle varie culture sono state codificate, possono verosimilmente esistere. Praticando Reiki l’energia entrerà dalla sommità del capo (7° Chakra) e percorrerà una parte di tali canali energetici, fino a giungere ai palmi delle mani, dai quali uscirà. Lo stato di salute ideale corrisponde ad una specifica frequenza vibrazionale, la malattia in termini di energia, corrisponde all’allontanarsi da quella frequenza. Supponiamo che in seguito ad un infortunio, riportiamo un trauma o una ferita ad una spalla: da quel momento la spalla vibrerà ed emetterà frequenze assai diverse da quelle ideali. L’operatore Reiki posando le sue mani in prossimità della zona traumatizzata e facendo scorrere l’energia Reiki come insegnatogli, trasmetterà delle onde elettromagnetiche corrispondenti ad una spalla sana. Tali onde influenzeranno il campo di energia della spalla, finché insistendo per un tempo adeguato, la spalla tornerà a vibrare alla frequenza ideale, facilitando il processo di guarigione.
Questo è ciò che succede facendo Reiki. La stessa cosa avremmo potuto dirla rispetto alla psiche, sulla quale il Reiki solitamente agisce ancora più in fretta.
Si può misurare il livello vibrazionale di una persona, di un luogo, di un oggetto o anche di una situazione con il Biometro di Bovis, (attraverso l’uso del pendolo) che ci permette di misurare le vibrazioni vitali per mezzo della loro lunghezza d’onda, in Angstrom ( 1 angstrom = 10 milionesimi di millimetro ).
Fiammetta Baldassini