Dic 192019

Gli I-Ching sono un antico metodo di divinazione cinese, secondo la tradizione in passato (e da poche persone tutt’oggi) venivano consultati utilizzando 50 steli di achillea. Essendo questo un procedimento molto lungo, con gli anni siamo passati alla lettura tramite l’uso di tre monete o tre bastoncini.
Questo metodo di divinazione risale a migliaia di anni fa e probabilmente deriva direttamente da un metodo preistorico.

Secondo la tradizione Cinese,  gli Ching vennero inventati dal primo Imperatore Cinese  Fu Hsi , veramente vissuto, che governò tra il 2.852 e il 2.737 a.C.
Le leggende narrano di Fu Hsi come di un personaggio mitico, rappresentato con due protuberanze sulla fronte (le corna per le popolazioni antiche rappresentavano la grandezza e la divinità),  che assistette alla separazione del Caos da cui nacquero Cielo e Terra e capì i loro movimenti; poi vide un Cavallo-Drago uscire da un fiume e trascrisse i disegni che l’animale aveva sul dorso. Queste figure erano gli otto trigrammi che stanno alle fondamenta degli Ching.

Il Drago, creatura mitica che percorre gli spazi celesti rappresentava il giorno col Sole, mentre il Cavallo, creatura della realtà quotidiana che percorre gli spazi terreni, rappresentava la notte con la Luna. Si ritiene infatti che all’inizio gli scritti  sugli I-Ching fossero testi di osservazioni astronomiche.

Nella storia questo imperatore insieme ai suoi due successori, sono considerati gli inventori di tutte le arti e i mestieri in Cina. Lui donò alle popolazioni molte innovazioni per l’epoca, come l’opportunità di addomesticare gli animali, la pesca a strascico e l’allevamento dei bachi da seta. Ma viene ricordato sopratutto per la creazione o la scoperta dei Ching.

Più avanti arriva il secondo personaggio che dà il suo contribuito alla composizione del Libro dei Mutamenti, Ching Wen.
Quest’ultimo è noto come il fondatore della Dinastia Chou (1045-256 a.C.) e grande scrittore (il suo nome significa “civiltà-ching” o “scrittura-ching”), introdusse i 64 esagrammi (le varie combinazioni degli 8 trigrammi), il loro nome e il loro significato.  Ching Wen scrisse il suo libro durante la detenzione ordinata da Hsin – il tiranno, in seguito spodestato dal figlio Wu. Fu lui che diede il nome al “Libro dei Mutamenti”.

In seguito Confucio (Kung Tzu, 551-479 a.c.) scrisse dei Commenti e  parte delle Appendici del “Libro dei Mutamenti”. All’età di 50 anni, Confucio dichiarò: “Se mi fosse dato ancora un tempo da vivere, con 50 anni di studio dello I- Ching potrei non commettere gravi errori.”

Confucio scrisse dieci commenti su questo classico, chiamati “Le dieci ali”, trasformando un testo di divinazione in un capolavoro della filosofia.

Da allora il libro degli I-Ching fu di ispirazione anche per i successivi Taoisti, come Chuang Tzu e Lao Tzu, e per diversi filosofi.

L’occidente conobbe questo straordinario libro nel 1854, grazie alla prima traduzione di J. Legge.

La lettura degli I-Ching si può fare prevalentemente in due modi: formulando una domanda o facendo gli I-Ching dell’Anno.
Se è stata formulata una domanda con il lancio delle monete, l’esagramma ottenuto è la rappresentazione del contesto della situazione attuale dal quale può derivare un secondo esagramma che rappresenta come potrà evolvere la situazione. Gli aspetti più importanti da considerare sono l’Immagine e le linee, soprattutto quelle mutevoli.
L’Immagine introduce l’esagramma come una combinazione di due trigrammi e mostra la situazione in cui si trova il soggetto nel momento in cui ha posto la domanda. Le linee danno un’indicazione in merito alle possibili scelte da compiere, per procedere avvantaggiati o evitare le situazioni peggiori (Quelle mutevoli servono a dare l’indicazione più precisa sull’argomento su cui mettere l’attenzione).
Se è stato fatto l’I-Ching dell’anno, tramite i dati di nascita (data, luogo e ora) si evidenzia prima di tutto come erano il Cielo e la Terra quando siamo venuti al mondo, in che modo condizionano la nostra vita, quali sono i nostri obbiettivi fondamentali sia nella prima parte della vita (che va dalla nascita alla piena fase adulta che per ognuno cambia, chiamata premundana) che nella seconda parte della vita (quella dove si è più saggi, chiamata inframundana) e cosa ci possiamo aspettare via via da ogni anno che ci accingiamo a vivere. Il calendario dell’anno degli I-Ching va dal 21 dicembre dell’anno al 20 dicembre dell’anno dopo.

Le circostanze possono essere positive o negative, l’importante è tener presente che c’è sempre un’ottima strategia per affrontarle, l’ I-Ching ci aiuta ad essere gli artefici del nostro futuro, aiutandoci ad essere in armonia con il mondo che ci circonda.

Io non conosco il suo nome nome.
Lo chiamerò “Tao”
e se volessi tentare di scriverlo
direi che esso è “grande”
direi che esso è “mutevole”
direi che esso è “distaccato”
direi che esso “ritorna”.
Dunque il Tao è grande
e il Cielo è grande
la Terra è grande
e il Re anche è grande.
A questo mondo vi sono quattro Grandi
e colui che regna è uno di loro.
Il Re regola sulla Terra,
la Terra si regola sul Cielo,
il Cielo si regola sul Tao
e il Tao si regola su se stesso.

Tao-te Ching – XXV

 

Laura Bertocci