Edward Bach nasce in Inghilterra il 24 settembre 1886. Nel 1912 dopo la laurea in medicina, inizia a lavorare nel reparto di pronto soccorso dell’ospedale dell’University College di Londra e durante questa esperienza osserva che pazienti trattati per lo stesso sintomo, reagivano in modo diverso nonostante venisse usata la stessa terapia. La sua grande sensibilità, unita alla sua capacità di “andare oltre” le normali percezioni, lo porta a notare che persone con tratti caratteriali analoghi avevano reazioni simili, per questo inizia a ricercare la relazione tra caratteristiche mentali e psicologico-comportamentali e reazioni fisiche, sperimentando metodi che permettano un diverso approccio ai sintomi e alle malattie. Durante questa sua ricerca si documenta su gli studi condotti dal dottor Samuel Hahnemann (1755 – 1843 fondatore dell’Omeopatia), si interessa allo studio del mondo vegetale e “sente” che le piante (in particolare i fiori e i germogli) hanno un grande potere di guarigione, non solo per i principi attivi che contengono (Fitoterapia) ma anche a livello energetico, in quanto il fiore (da cui si genera il seme) ha in sé tutto il potenziale della pianta stessa.
“La Vita della pianta è concentrata nel fiore, poiché esso contiene il seme potenziale”
Per dedicarsi completamente a questi studi, nel 1928 si reca in Galles e prosegue le sue ricerche sui fiori che definisce “Compagni felici del mondo delle piante”. Negli anni successivi identifica quelli che oggi sono chiamati I 38 Fiori di Bach ed osserva che alcuni particolari fiori possono agire in maniera forte sugli stati emotivi delle persone. Da questa osservazione il dott. Bach crea un collegamento fra ogni fiore e una particolare personalità, caratterizzata da determinati stati d’animo.
La sua visione della malattia e del sintomo può essere riassunta in queste sue parole:
“ Il dolore è un severo insegnante e con la malattia ci indica che stiamo deviando dal nostro cammino. La malattia non è crudele né vendicativa, è il mezzo che la nostra Anima utilizza per impedirci di fare danni peggiori e per indicarci di tornare sul cammino della Luce da cui proveniamo. La malattia è un’opportunità di cambiamento per migliorare la nostra esistenza e per l’Evoluzione della nostra Vita.”
I 38 rimedi del dott. E. Bach sono composti da 37 Fiori e 1 preparato di Acqua di Sorgente e possono essere suddivisi in 7 gruppi, in base alla problematica sulla quale vanno ad agire:
SCORAGGIAMENTO O DISPERAZIONE
Larch: senso d’inferiorità, mancanza di fiducia in sé stessi
Pine: sensi di colpa
Crab Apple: rifiuto di sé, sensazione di vergogna
Sweet Chestnut: angoscia e disperazione
Elm: timore di non saper rispettare gli impegni presi e le responsabilità
Oak: eccesso di responsabilità, incapacità di percepire i propri limiti
Star of Bethlehem: angoscia da trauma emotivo o fisico
Willow: risentimento, rancore, amarezza
PAURA
Rock Rose: terrore, panico, situazioni disperate
Mimulus: paure concrete: di malattie, di situazioni, di interagire
Cherry Plum: paura di perdere il controllo, di sé stessi e delle proprie pulsioni
Aspen: senso di paura inspiegabile, paura dell’ignoto, incubi notturni
Red Chestnut: paura e preoccupazione per i propri cari
INSICUREZZA
Cerato: dubbi, esitazioni, bisogno continuo di chiedere conferma ad altri
Schleranthus: indecisione tra più alternative, sentirsi al bivio, sbalzi di umore
Gentian: scoraggiamento facile, tendenza al pessimismo
Gorse: quando non si vedono soluzioni, si è perso quasi ogni speranza
Hornbeam: incertezza da esaurimento mentale
Wild Oat: incapacità di trovare la propria strada
IPERSENSIBILITA’
Agrimony: ansia mascherata da allegria, incapacità ad affrontare i conflitti
Centaury: dipendenza eccessiva, sottomissione, incapacità a dire “no”
Walnut: ipersensibilità, difficoltà ad affrontare i cambiamenti
Holly: ferite affettive ed emotive, reazioni eccessive
APATIA
Clematis: inerzia sognante, distacco dalla realtà, rifugio nella fantasia e nel sogno
Honeysuckle: rimpianto e nostalgia del passato, disinteresse del presente
Wild Rose: indifferenza a tutto, apatia quasi assoluta, resa
Olive: esaurimento e prostrazione per dispendio di energie o convalescenze
White Chestnut: fissazioni ossessive, mente intrappolata in pensieri ripetitivi
Mustard: depressione profonda, tristezza generata senza apparente spiegazione
Chestnut Bud: superficialità e distrazione
PREOCCUPAZIONI ECCESSIVE
Chicory: sentimenti possessivi e soffocanti
Vervain: idealismo invadente, fanatismo
Vine: arroganza, prepotenza, senso di superiorità
Beech: eccessiva tendenza alla critica, intolleranza
Rock Water: stile di vita rigido e severo, autorepressione
SOLITUDINE
Water Violet: isolamento autosufficiente, distacco apparente
Impatiens: perdita di contatto con gli altri a causa del ritmo accelerato, impazienza
Heather: incapacità di tollerare la solitudine, bisogno continuo di attenzione
La scelta dei fiori più idonei alle varie situazioni (preparato di un singolo fiore o mix di più fiori) deriva dalla valutazione oggettiva e soggettiva del contesto vissuto dalla persona, pertanto è necessario valutare per ogni singolo caso la modalità più funzionale da integrare in vari percorsi. Agendo a livello Energetico-vibrazionale e non in base ai principi attivi, i Fiori di Bach non hanno controindicazioni o effetti collaterali e possono essere utilizzati in diversi modi:
- Preparato in gocce da bere
- Preparato spray da vaporizzare nell’ambiente
- Preparato in olio (o crema) da applicare sulla pelle
Esiste un preparato composto da 5 Fiori (Rock Rose – Clematis – Impatiens – Cherry Plum – Star of Bethlehem) conosciuto con il nome di Rescue Remedy, che viene consigliato per tutte le situazioni di “emergenza” e che può essere usato anche all’interno di mix di altri fiori, per situazioni specifiche.